18 Mag Impianti ad aria compressa: come ottimizzarli salvaguardando l’ambiente
Gli impianti ad aria compressa trovano largo utilizzo in svariati settori industriali. Presse, stampi, spruzzatori e trasporto merci sono solo alcuni degli ambiti cui l’aria compressa è destinata! In tutti gli stabilimenti industriali dotati di impianti d’aria compressa, quest’ultima costituisce una delle principali fonti di consumo energetico: in alcuni casi di utilizzo particolarmente intensivo, essa arriva a rappresentare il 40% dei costi totali sostenuti dall’azienda per l’energia elettrica.
Ecco perché sapere come ottimizzare l’utilizzo di aria compressa è cruciale per le industrie sia a livello economico che, in un’ottica più ampia, a livello di risparmio energetico per ottenere una produzione ecologica a minor impatto ambientale. Vediamo insieme quali fattori considerare per raggiungere questo risultato.
Valutare l’applicazione dell’impianto ad aria compressa
Il primo elemento da valutare è l’applicazione cui l’aria compressa è destinata e l’utilizzo che se ne fa all’interno della propria azienda. Il fabbisogno di aria compressa è sempre stabile oppure varia nell’arco della giornata e della settimana lavorativa? Nella maggior parte delle realtà che utilizzano aria compressa, il flusso di aria di cui si necessita è fortemente variabile; ciò è dovuto all’alternanza tra picchi produttivi e calo della richiesta.
Proprio per questa ragione negli ultimi tempi si sta assistendo alla consistente diffusione di compressori a vite con velocità variabile (come quelli di Atlas Copco che potete trovare sul nostro sito). Tali compressori sono in grado di regolare in modo automatizzato la velocità del motore sulla base della domanda di aria compressa, riducendo così al minimo il consumo di energia. Quando la richiesta di aria è bassa infatti, il motore del compressore a vite funziona ad una velocità ridotta: ciò implica una minore quantità di energia utilizzata. All’aumentare della richiesta, la frequenza del motore aumenta automaticamente. Tale caratteristica rende i compressori a vite con velocità variabile adatti sia per le piccole realtà (come officine o laboratori artigianali) che per industrie in cui le lavorazioni avvengono H24 e si necessita di aria compressa per alimentare intere linee di produzione.
Scegliere per i compressori un ambiente fresco e pulito
La qualità dell’aria aspirata, e la sua temperatura, incidono notevolmente sull’efficienza dei compressori. Se da un lato l’aria contaminata porta ad un intasamento dei filtri e ad un conseguente aumento dell’energia necessaria al compressore per funzionare al meglio, dall’altro lato l’aria calda, essendo meno densa, si rivela più dispendiosa in termini di energia da comprimere.
Ecco perché l’ambiente ideale in cui installare i compressori è il più fresco all’interno dell’azienda (o quello provvisto del miglior impianto di ventilazione) e deve essere mantenuto salubre e privo di polveri.
Conoscere il livello di purezza dell’aria necessario
Come per tutte le lavorazioni in genere, “equilibrio” è la parola d’ordine. Anche per gli impianti ad aria compressa degli stabilimenti industriali infatti, è necessario trovare il giusto compromesso nella qualità di aria aspirata. Un livello di purezza dell’aria troppo elevato rispetto alla destinazione dell’aria compressa causa infatti un eccessivo dispendio energetico nel tentativo di ottenerlo; al contrario, un’aria di bassa qualità potrebbe arrecare gravi danni ai macchinari che alimenta e influire negativamente sulla produzione.
Valutare a priori i requisiti di purezza dell’aria del proprio impianto produttivo e adeguare, di conseguenza, il sistema di filtraggio è dunque il metodo più adatto per risparmiare energia ed ottenere una produzione efficiente e di qualità.
Produzione ecologica con impianti ad aria compressa? Si può fare!
Come abbiamo visto, seguendo piccole linee guida si può ottimizzare il dispendio energetico del proprio impianto ad aria compressa e favorire quindi un minor impatto ambientale. Ma non finisce qui: ogni industria dotata di compressori può anche utilizzarli in un’ottica di economia circolare!
Un esempio? Tenendo in considerazione che gli impianti ad aria compressa generano una notevole quantità di calore, è possibile recuperarne la quasi totalità e destinarla ad altri utilizzi. Si può valutare infatti di sfruttare il calore recuperato per riscaldare i vari ambienti dell’industria nel periodo invernale, riducendo così drasticamente l’impiego di energia elettrica destinata a tale impiego. Una valida iniziativa per ridurre l’impatto ambientale dell’azienda e portarla in un futuro più “green”.
Il consiglio di Macchine Motori Pozzi
Prima di procedere con questi piccoli accorgimenti, è opportuno valutare lo “stato di fatto” del proprio impianto ad aria compressa verificando l’assenza di perdite o dispersioni d’aria. Tale controllo non deve essere effettuato solo sui compressori, ma anche lungo tutte le tubature e i canali che portano dalla “sala compressori” ai macchinari!
Se si verifica l’effettiva necessità di sostituire il proprio impianto ad aria compressa, affidandosi ai nostri esperti si avrà la certezza di inserire nella propria azienda la soluzione più adatta alle proprie esigenze produttive firmata ATLAS COPCO.
Siamo a vostra disposizione: contattateci!
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